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Il Museo Archeologico di Ozieri è ospitato nel convento settecentesco delle Monache Clarisse. Nel 1754, le monache trovarono ospitalità presso il convento che fu in seguito requisito dai militari nella metà dell’800. Divenuto poi proprietà comunale, venne utilizzato prima come edificio scolastico, poi come abitazione per senza tetto. Il primo piano è suddiviso in tre sale.
La prima ospita i ritrovamenti della Cultura di Ozieri o di San Michele dalla omonima Grotta (all’interno del centro abitato di Ozieri, nei pressi dell’Ospedale) nella quale sono stati rinvenuti i materiali attribuiti al Neolitico Recente (3500-2900 a.C.). Emblematica e fuori dal comune, per questo periodo, è l’industria ceramica con una tecnica avanzata e un’elaborazione dettagliata. Inoltre numerosi strumenti in selce e ossidiana rappresentano una fiorente industria litica. Di grande importanza sono: la pisside, simbolo della cultura di Ozieri, con decorazione fitomorfa a bande tratteggiate incrostate di ocra rossa; l’idoletto della Dea Madre in calcite che faceva parte del corredo funerario ritrovato all’interno della Grotta di San Michele.
La seconda sala illustra il territorio in epoca nuragica ( Età del Bronzo e Ferro1450-VI sec.) . Di notevole pregio e importanza storica è il lingotto di rame di tipo egeo-cipriota a pelle di bue. Nella vetrina centrale sono ospitati il bronzetto del pugilatore, le navicelle nuragiche e le spade votive da S’Iscolca. E’ presente anche una vasta raccolta di armi, arnesi di bronzo, barchette e matrici di fusione. Completa la visita la sezione medievale con i bronzi bizantini di Bisarcio (VI-VIII sec.)
La terza sala racchiude la sezione del periodo romano (di cui ne è importante esempio Pont’Ezzu, ponte di età imperiale, segno rilevante per la viabilità dell’isola): nelle vetrine vari utensili della casa, delle necropoli e del culto; pietre miliari e il cippo funerario di Ferentius.
Nel secondo piano dell’ex convento delle Clarisse (ospitante le privatissime cellette delle suore) quattro stanze sono riservate all’esposizione del monetiere con pezzi provenienti dal territorio, databili dal VI sec. a.C. all’epoca Sabauda.
I militari aggiunsero un ulteriore corpo costruttivo, al convento per poter usufruire di un ampio ambiente per le adunanze (spazio adibito oggi a Sala Conferenze). Al suo interno è possibile ammirare la tavola del "Discendimento" di Cristo dalla croce del Maestro di Ozieri, recuperato recentemente e in attesa di essere sistemato nel Museo dell’Arte Sacra ancora in fase di preparazione. Nel corso della ristrutturazione dell’edificio, il tetto ha subito un innalzamento di alcuni metri, permettendo di creare una passerella di vetro sulla copertura di volte a botte e creando così un’incantevole scenario da adibire a mostre artistiche e quant’altro.