Cagliari - Museo d'Arte Siamese Stefano Cardu
Museo d'Arte Siamese "Stefano Cardu" |
Cagliari Cittadella dei Musei, piazza Arsenale |
Il museo, intitolato al costitutore delle collezioni, Stefano Cardu (1849-1933), presenta una notevole varietà di pezzi artistici di origine e di culture asiatiche diverse. La parte preponderante degli oggetti è di origine siamese, caratteristica che dà alla collezione peculiarità e unicità. Accanto a oggetti d'arte di tema religioso sono esposti oggetti d'uso domestico preziosamente lavorati costituenti un'interessante rassegna del livello dell'artigianato.
Tra le porcellane emergono quelle cinesi del periodo MING e dei primi imperatori QING (dal XIV al XVII secolo) che per bellezza di forma, qualità, decorazione, smalti e ornato esprimono una squisita manifestazione d'arte e di tecnica di altissimo livello. Altri pezzi risalgono a periodi successivi, ma con datazione nel marchio, anteriore alla loro reale creazione, che sollevano così problemi di grande interesse, comuni a molte porcellane cinesi del XVII e XVIII secolo.
Una collezione rara è costituita dalle monete risalenti ad un periodo a partire dall' XI secolo fino al secolo scorso.
La sezione delle armi, non imponente, è tuttavia di interesse non comune. Unica in Italia e tra le poche al mondo, presenta un panorama significativo sopratutto delle armi siamesi, assai poco note, che formano il gruppo più nutrito ed interessante. Vi prevalgono i pezzi di lusso, abbondanti d'argento, quasi sempre di lavorazione elegante. Scolpite con maestria infallibile e raffinatezza, sono invece le parti in avorio. Molte delle armi esposte erano destinate solo alla parata e fra queste emergono le lance della Guardia Reale siamese e un paio di rare "lance di stato" di sultanati della Malacca. Cartteristici del Paese sono i pungoli da elefante, talvolta adatti a fungere anche da armi. Un piccolo gruppo a sè formano gli oggetti con foggia di armi, ma di uso rituale, in particolare i rari "pugnali da esorcismi", usati nella medicina tradizionale.
Tra le porcellane emergono quelle cinesi del periodo MING e dei primi imperatori QING (dal XIV al XVII secolo) che per bellezza di forma, qualità, decorazione, smalti e ornato esprimono una squisita manifestazione d'arte e di tecnica di altissimo livello. Altri pezzi risalgono a periodi successivi, ma con datazione nel marchio, anteriore alla loro reale creazione, che sollevano così problemi di grande interesse, comuni a molte porcellane cinesi del XVII e XVIII secolo.
Una collezione rara è costituita dalle monete risalenti ad un periodo a partire dall' XI secolo fino al secolo scorso.
La sezione delle armi, non imponente, è tuttavia di interesse non comune. Unica in Italia e tra le poche al mondo, presenta un panorama significativo sopratutto delle armi siamesi, assai poco note, che formano il gruppo più nutrito ed interessante. Vi prevalgono i pezzi di lusso, abbondanti d'argento, quasi sempre di lavorazione elegante. Scolpite con maestria infallibile e raffinatezza, sono invece le parti in avorio. Molte delle armi esposte erano destinate solo alla parata e fra queste emergono le lance della Guardia Reale siamese e un paio di rare "lance di stato" di sultanati della Malacca. Cartteristici del Paese sono i pungoli da elefante, talvolta adatti a fungere anche da armi. Un piccolo gruppo a sè formano gli oggetti con foggia di armi, ma di uso rituale, in particolare i rari "pugnali da esorcismi", usati nella medicina tradizionale.