Gaetano Cima
1805-1878


Architetto cagliaritano tra i più importanti del XIX secolo. Nacque nel 1805 da un'agiata famiglia che lo assecondò nelle inclinazioni culturali, permettendogli di studiare architettura a Roma, in ambiente di purismo neoclassico, sotto la guida di grandi maestri, tra i quali il Canina e il Poletti.

Rientrato a Cagliari, fu tecnico dell'ufficio del genio civile dal 1834 al 1836. Entrato poi in contrasto col viceré, si dedicò alla libera professione fino alla morte, avvenuta nel 1878. Fautore di uno stile rinnovato, il Cima fu un architetto originale e fecondo, la cui attività si esplicò in vari centri della Sardegna.

Costruì o intervenne parzialmente su chiese (San Giacomo di Cagliari, parrocchiale di Guasila, San Francesco di Oristano), palazzi e ville nobiliari dai canoni palladiani (Villa Santa Maria a Pula, di proprietà della famiglia Cugia, e Villa Aymerich a Laconi), teatri (teatro civico di Cagliari, andato distrutto nei bombardamenti del 1943). Ma la sua più importante opera fu il monumentale ospedale civile di Cagliari, di stile rigorosamente neoclassico, modernissimo per l'epoca (1842). Fondamentale fu anche l'opera del Cima in campo urbanistico.

Il progetto di sistemazione urbanistica di Cagliari, definitosi con modifiche dopo il 1861, vedeva come elementi architettonici emergenti il palazzo comunale, in gustoso stile Liberty,e la terrazza neoclassica Umberto I, sorta sul luogo dell'abbattuto bastione di St. Remy.