Girolamo Araolla
XVI-XVII secolo


Poeta ed ecclesiastico sassarese, autore di pregevoli versi in lingua italiana, sarda e spagnola; la sua produzione poetica può essere considerata il punto di convergenza del trilinguismo che nel XVI secolo caratterizzava l'isola.

Nacque a Sassari attorno alla metà del secolo da un'illustre famiglia. Ebbe un'ottima istruzione in lettere e filosofia e si addottorò in diritto; suo maestro fu il grande medico e filologo sassarese Gavino Sambigucci. L'Araolla condusse una giovinezza all'insegna del piacere, decidendo nella maturità di abbracciare la vita ecclesiastica, quando iniziò anche la produzione letteraria.

La sua opera più importante è un poema in ottava rima, redatto in logudorese e intitolato Sa Vida, su Martiriu et morte dessos Martires Gavinu, Brothu, et Gianuari; l'opera, pubblicata a Cagliari nel 1582, si riallaccia a quella di Antonio Cano, ma è evidente l'intento dell'Araolla di riadattare il vasto materiale della leggenda popolare sulla vita dei martiri turritani entro una più architettata costruzione narrativa. Il poema, articolato in 244 stanze e costituito da circa duemila versi, ebbe larga circolazione nell'isola, divulgato probabilmente dal clero dei villaggi come sussidio dell'opera pastorale. L'Araolla scrisse in lingua italiana due canzoni in ottava rima, Della miseria umana e Della Incarnazione.

La sua morte si colloca tra il 1595 e il 1615.