San Saturno
Età dioclezianea
Martire il cui supplizio ebbe luogo a Cagliari. Il più antico documento sul culto di San Saturno, la Vita di San Fulgenzio da Ruspe, risale agli inizi del VI secolo. Vi si dice che il vescovo Fulgenzio, esiliato a Cagliari intorno al 517, vi costruì un monastero juxta basilicam sancti martyris Saturnini, procul a strepitu civitatis (presso la basilica del santo martire Saturno, lontano dal frastuono della città).
Gli scavi della basilica di San Saturno sembrano confermare questi dati, avendo messo in luce una basilica primitiva della fine del IV-inizi V secolo, trasformata nel VI secolo in martyrium a ricordo del sepolcro del martire.
La Passione di San Saturno che ci è giunta, opera di un monaco vittorino, risale al primo quarto del XII secolo e riporta uno scarno racconto. Mentre si celebravano sacrifici a Giove nel Campidoglio di Carales, fra i passanti della Via Sacra, o di Apollo, era Saturno, giovane, ma già ricco di virtù; identificato, confessò e difese la sua fede cristiana, fu decapitato. Era il 23 novembre ed infuriava la persecuzione iniziata nel ventesimo anno di Diocleziano, cioè il 303-304 (304, quarto editto imperiale contro i cristiani), mentre era governatore della Sardegna il praeses Barbaro.