Una delle voragini più profonde in Europa si trova in Sardegna a Baunei: Su Sterru di Golgo!

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Su Sterru di Baunei, una delle delle voragini più profonde in Europa

Su Sterru, conosciuta anche come Voragine di Golgo, è un autentico abisso nel cuore di un antico altopiano nell'Ogliastra, una regione situata nel centro-orientale della Sardegna. Questo incredibile inghiottitoio naturale è avvolto da misteriose storie e leggende.

Su Sterru di Baunei: Si tratta di una voragine (sterru) di origine carsica creatasi nel calcare giurese, la cui imboccatura è situata in una depressione valliva parzialmente colmata da lava basaltica plio-pleistocenica, da cui anche il nome di “cratere vecchio”.

E’ una delle voragini più profonde in Europa. Si sviluppa per un’altezza di 280 m, con una sezione orizzontale pressoché ellittica, che raggiunge i 25 m di diametro nel tratto centrale e i 40 m nella sala che si apre alla base.

Nell’immaginario collettivo degli abitanti di Baunei la voragine di Golgo, “Su Sterru”, rappresenta da sempre l’ignoto, e tante sono le leggende sorte intorno a questo abisso misterioso, prima fra tutte quella  di “San Pietro e Sa Serpente” (leggi più in basso).

Oggi questa voragine è una vera attrazione turistica, “Monumento naturale” dal 1993, che attira migliaia di visitatori, al punto che “Golgo”, nome dell’intero altopiano, è ormai percepito da molti come il nome stesso della voragine.

Un errore riguardo al nome dell’inghiottitoio figurava, fino agli anni Cinquanta, persino nelle vecchie carte dell’Istituto Geografico Militare, (l’IGM, il meglio della topografia in Italia) in cui “Su Sterru” era segnalato con il nome di “Cratere Vecchio”. Questo perché fino ad allora la voragine era unanimemente considerata il cratere del vulcano da cui sarebbe fuoriuscita, milioni di anni prima, la colata di basalto che ricopre per larghi tratti l’altopiano calcareo. L’errore fu corretto solo nel 1957, quando una spedizione di speleologi sardi (appartenenti al “Gruppo Pio XI” e al “Gruppo Grotte Nuorese”) esplorò per la prima volta la voragine, scoprendo che dopo i primi trenta metri lo strato di roccia basaltica lasciava spazio al calcare. I primi esploratori de “Su Sterru” scoprirono così che si trattava, quindi, di un abisso di origine carsica formatosi in seguito all’azione erosiva dell’acqua piovana. Il “tappo” di basalto, una volta crollato, aveva riaperto un pozzo carsico vecchio di decine di milioni di anni.

Il primo a calarsi nella voragine fu lo speleologo Bruno Piredda, ma 150 metri di corda si rivelarono insufficienti per raggiungere il fondo. Per il secondo tentativo si offrì volontario un giovane studente di architettura con il pallino della speleologia, Umberto Pintori, nuorese di 22 anni, del “Gruppo Grotte Nuorese”, che alle 10,30 del mattino del 25 luglio 1957 riuscì a toccare il fondo de “Su Sterru”. Misurazioni successive stabilirono che si trattava di una delle voragini a campata unica più profonde d’Europa: 280 metri. Da allora calarsi lungo le pareti de “Su Sterru” è un “must” per gli amanti della speleologia, e tanti sono i gruppi speleo venuti appositamente da tutta Italia per sfidare la leggendaria voragine. Uno di questi sodalizi, il “Gruppo Speleo Faenza”, organizzò una spedizione nel 1978, e in quell’occasione si calò lungo il pozzo verticale anche un appassionato di speleologia di Baunei: Paolo Muggianu, all’epoca ventiseienne, il primo baunese ad aver avuto il coraggio di affrontare il misterioso imbuto de “Su Sterru”.

Oltre al toponimo Su Sterru, o S’Isterru, che significa cavità, è usato anche quello di Golgo o anche Su Sterru (var. Isterru) de Golgo; in ANGIUS/CASALIS si legge Gorgo. Il significato corrente del nome stérru significa distesa, dal verbo istérrere(=stendere), che sembrerebbe pertanto estraneo a questa forma. Esso significa però anche luogo scavato e pertanto su disterru è l’abisso (MIGLIOR, 1987). In questa parte della Sardegna il toponimo si ritrova applicato ad altre superfici piane che ospitano anche cavità : per esempio, non è lontana la località Campu Su Disterru, in comune di Orgòsolo, dove si trova un grosso inghiottitoio. Il termine Golgo o Gorgo significa gola o gorgo, simile al termine garroppu o gorroppu (karroppu), che indica la vicina gola della valle del Lanaittu, evidente riferimento alla forma ad inghiottitoio. Dall’ANGIUS-CASALIS viene ricordata la Chiesa di S. Pietro, per la sua festa religiosa, accompagnata dal palio e da un pranzo pubblico. Situata sull’altopiano, in corrispondenza della colata lavica, a 13 km da Baunei, è un luogo di culto tuttora frequentato per la festa annuale. Costruita in basalto con le annesse cumbessìas, localmente dette stàulus, è fiancheggiata da annosi olivastri e bagolari.

  • Una leggenda connette la costruzione della chiesa al Golgo: in tempi antichissimi un serpente mostruoso visitava di tanto in tanto Baunei, celandosi nel Golgo e pretendendo sette fanciulle per divorarle. Un giorno San Pietro apparve ad una giovane disperata per la sorte che le toccava, dicendole di avvertire i compaesani che la costruzione di una chiesa in suo onore avrebbe per sempre allontanato il serpente e arrestato i sacrifici (TURCHI, 1984, p. 291).

  • Un’altra leggenda racconta come un contadino, recatosi ad arare il campo invece di andare in chiesa il giorno della festa di San Pietro, venisse inghiottito insieme ai suoi buoi nella voragine, a punizione della sua empietà (TURCHI, 1984, p. 292).

Maggiori info per la visita:

+39 349 5462583
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Dove si trova e come arrivare a Su Sterru di Baunei