Il 23 giugno ad Alghero si rinnova la tradizione dei Focs de Sant Joan! E voi, siete pronti a suggellare il legame di amicizia con il vostro compare o la vostra comare?
Focs Sant Joan 2024 ad Alghero
DAL 21 AL 23 GIUGNO
Lungomare Barcellona - Alghero
dalle 18:00 alle 24:00
Fiera dell’artigianato sardo e street food
Fuochi di San Giovanni 2024 ad Alghero: una notte suggestiva ricca di magia, simbologia e fascino ancestrale, in riva alle acque della spiaggia di SanGiovanni. La tradizione, da tempo immemore, racconta così: nel giorno del solstizio, quando il sole si sposa con la luna e sembra fermarsi, da vita ad energie benefiche che generano unione e solidità.
Durante questa notte gli algheresi di bianco vestiti, saltano i fuochi stretti per le mani, diventando compari e comari e ponendo il sigillo ad un’amicizia destinata a durare per sempre.
LA STORIA
Da tempo immemorabile, nel giorno in cui il sole sembra fermarsi, gli Algheresi – e non solo – diventano compari di San Giovanni. Sulla spiaggia dedicata al Battista, alla luce dei fuochi, stretti per le mani, i compari pongono il sigillo ad un’amicizia destinata a durare per sempre, promettendosi fedeltà per tutta la vita. Si tratta di un’esperienza autentica, suggestiva, ancestrale. Che tocca nell’animo e che si vive da protagonisti.
La notte di San Giovanni è stata considerata da sempre una notte magica. Il sole e la luna si sposano e inondano il creato di doni benefici.
I fuochi dei falò e il fresco della rugiada sono la rappresentazione della loro unione nelle tradizioni universali.
Nel corso del tempo le tradizioni antiche e pagane, si sono incrociate con le novità di Cristo ed alcuni segni di esse sono entrate a far parte della liturgia cristiana dando origine a devozioni e riti in uso ancora oggi e rintracciabili soprattutto nelle aree rurali.
Forse in nessun’altra manifestazione di epoca cristiana, si possono ritrovare così tanti richiami ai riti più antichi dei popoli.
A) Il fuoco
L’atto propiziatorio dell’accensione dei falò nei campi, la notte di San Giovanni, si riscontra in moltissime regioni europee e persino nell’Africa del nord.
Il fuoco purifica. È bene augurante saltare il fuoco avendo ben chiare le cose che vorremmo veder cambiare nella nostra vita. Più intenso e puro sarà il desiderio espresso al momento del salto, in un impeto di coraggio, e più esso avrà possibilità di realizzarsi.
I fuochi propiziano i raccolti, scacciano le streghe e il buio, nel quale si nasconde il male. E purificano l’aria e la terra, i cuori e le menti degli uomini. Nei fuochi accesi si bruciano le cose vecchie, gli antichi rancori, gli odi, le inimicizie. Il fuoco purifica e aiuta gli uomini a ritornare amici, a riscoprire il senso della prossimità, la necessità di condividere le angosce, le paure e le ansie, a convivere e a cooperare.
B) L’acqua
Si riteneva che la rugiada della mattina di San Giovanni, avesse il potere di curare, di purificare e di fecondare.
Nella tradizione popolare c’era la convinzione che la prima acqua attinta la mattina del 24 mantenesse la vista buona. Ad Alghero ancora oggi si dice: “San Joan Baptista que te dongui bona vista”.
Recarsi all’alba sulla riva del mare a bagnarsi preservava dai dolori reumatici.
Bagnare i piedi in riva al mare, possibilmente di fronte alla chiesa di San Giovanni, assicurava protezione contro le malattie.
C) La divinazione
La notte di San Giovanni è legata ad alcune forme di divinazione, utilizzando l’acqua, le piante e i metalli.
Ad Alghero, così come in molte altre località della Sardegna, le ragazze da marito, dopo aver fuso il piombo, lo versavano in un recipiente d’acqua. Il piombo si raffreddava velocemente e dalla forma assunta si traevano previsioni sul mestiere del futuro marito.
Nella notte di San Giovanni la rugiada impregna di un’umidità cosmica tutte le piante della terra. Alcune di esse sono considerate dalla tradizione contadina particolarmente importanti per il loro potere apotropaico e curativo.
D) Il comparatico
La notte della vigilia, l’amicizia si suggellava divenendo compari di San Giovanni, e da quel momento ci si dava del “voi” per tutta la vita.
Il rito si compiva recitando all’unisono auguri e auspici nel momento del salto del fuoco, ripetuto tre volte. A significare come, così come si supera l’ostacolo rappresentato dal fuoco, insieme si superano le difficoltà e le asperità della vita.