Scopri ora il programma del Carnevale a Macomer con la sfilata delle maschere tradizionali il 4 febbraio.

programma carnevale macomer 2023

Carnevale 2023 a Macomer

4 febbraio 2023

Si rinnoverà il 4 febbraio 2023, l'appuntamento di Carrasegare in Macumere.

Al centro della Sardegna l'imperdibile appuntamento del Carnevale sardo

Sabato 4 Febbraio dalle ore 16:30

Partenza delle maschere tradizionali da Piazza Santa Croce, partecipano:

  • Krampus di Naturno dal Trentino;

  • Mamuthones e Issohadores

  • Urthos e Buttudos di Fonni;

  • Sos Tumbarinos di Gavoi;

  • Sos Traigolzos di Sindia;

  • Sos Corriolos di Neoneli;

  • S’Ainu Orriadore di Scano Montiferro;

  • Sos Gigantes de Sennaru di Sennori;

  • S’Attitidu di Bosa;

  • Donna Zenobia di Macomer.

Madrina della serata Maria Giovanna Cherchi

programma carnevale macomer 2023

Evento su Facebook: https://www.facebook.com/events/1570418140097883?ref=newsfeed

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Programma Carnevale 2023 a Macomer

percorso sfilata maschere tradizionali macomer

A grande richiesta ritornanoi Krampus di Naturno

carnevale macomer krampus trentino

La sera del 5 dicembre, quando cala la sera e il freddo inizia a farsi pungente, adulti e bambini si riversano in strada per una festa che si svolge da secoli. Il sole è calato dietro le cime dei monti e l’oscurità sta per liberare delle forze diaboliche.

Non sono le tenebre a spaventare gli abitanti dell’arco alpino, quanto le creature che vi prendono forma uscendo dalle foreste.

Dal Trentino Alto Adige alla Germania, dal Friuli Venezia Giulia all’Austria, coloro che non sono stati buoni temono la pena che li attende: verranno picchiati con bastoni e fascine, rincorsi, strattonati, calpestati. Al culmine del rituale chiunque incontri queste creature dovrà essere più agile e veloce di loro nel fuggire ai loro artigli.

Questa notte vede lo svolgersi di ciò che è sopravvissuto di un rituale la cui origine si perde nella notte dei tempi: l’avvento di creature demoniache vestite con pelli di animali, le gambe che terminano in zoccoli, gli occhi bianchi che fissano le prede dall’oscurità, una lunga lingua rossa che evoca il simbolo fallico alla base dei culti di fertilità.

Il loro tratto distintivo, però, sono le lunghe corna possenti che rimandano a un tempo ancestrale in cui le creature cornute dominavano le foreste e facevano inchinare al loro cospetto nobili e contadini, donne e cacciatori.
Queste creature che escono dalle foreste per unirsi per una notte con gli uomini sono i Krampus. Il loro nome deriva presumibilmente dal termine tedesco kramp che significa “artiglio”.

I Krampus, infatti, sono selvaggi, violenti e inferociti, e quindi in questa particolare serata danno sfogo a quelle forze che per tutto il resto dell’anno vengono represse. Rincorrono, fra urla, mugugni e grida, i bambini, i ragazzi, ma anche gli adulti e i più anziani, spingono la gente, dando pesanti frustate e colpi di verga alle gambe di chiunque capiti tra i loro piedi. I più timorosi camminano rasenti i muri, i più coraggiosi soprattutto tra i ragazzi si fanno avanti per osservare da vicino le creature. Il male ipnotizza e le antiche tradizioni mantengono vivo il proprio fascino millenario.

Essi rappresentano le forze dell’inverno, la notte, il freddo che vanno esorcizzate per cedere il passo alla primavera.

Dietro le maschere macabre o mostruose, spiegava Guénon, rimane il carattere licenzioso che permette al volgo di sfogare le proprie pulsioni, di canalizzare la violenza e l’aggressività.


Mamuthones e Issohadores di Mamoiada

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Un rituale che si perde nella notte dei tempi.. inizia con il 17 gennaio, in onore di Sant’Antonio, patrono di Mamoiada, ed è il giorno de “sa prima issida” (la prima uscita).

I Mamuthones su due file parallele di pari numero sia a destra che a sinistra Gli Issohadores si distribuiscono parte davanti, parte dietro le file di Mamuthones, tranne uno, “su guidadore” (colui che guida). Egli sta davanti ai Mamuthones, ma al centro, tra le due file: è lui che impone il passo e decide quando partire e quando fermarsi.

Su guidadore allunga le mani, si accerta che i Mamuthones siano pronti, e si parte…

Danzano con l’antico passo cadenzato gli Issohadores a piccoli passi, slegano “sa soha” e iniziano a lanciarla sulla folla. Cercano di prendere al lazo le donne e le ragazze, come buon auspicio. I Mamuthones seguendo i segnali de su guidadore e avanzano una volta “a intro” (dentro) e una volta “a foras” (fuori); poi il segnale: si contano altri quattro salti: fuori, dentro, fuori e di nuovo dentro. Al quarto c’è “sa doppia” (la doppia), tre salti sul posto consecutivi, mentre le due file di mamuthones si guardano. Restano tutti fermi per qualche istante e si riparte, il primo salto sempre dentro e poi via, si prosegue, aspettando il nuovo segnale de su guidadore, dopo aver alzato la mano, al secondo salto dentro allarga le braccia: è il segnale di chiusura… un altro salto fuori e poi dentro c’è sa doppia: tre salti sul posto e stavolta non si riparte.

Il rituale è finito.