Arzachena parteciperà all'edizione 2024 di Monumenti Aperti l'11 e 12 maggio, sarà possibile visitare La Roccia del Fungo, il sito di Li Muri e il Museo Civico Michele Ruzittu.
Monumenti Aperti nel nord Sardegna ad Arzachena
Arzachena parteciperà all'edizione 2024 di Monumenti Aperti l'11 e 12 maggio, sarà possibile visitare La Roccia del Fungo, il sito di Li Muri e il Museo Civico Michele Ruzittu.
I giorni 11 e 12 Maggio 2024 sarà possibile visitare La Roccia del Fungo, il sito di Li Muri e il Museo Civico Michele Ruzittu accompagnati dai ragazzi delle scuole che illustreranno storia, e peculiarità dei monumenti e delle esposizioni.
I monumenti saranno visitabili gratuitamente sabato e domenica negli orari specifici indicati per ogni monumento.
Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode.
È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti.
In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.
Per informazioni:
Ufficio Turismo Comune di Arzachena +39 0789844055
Ecco gli orari per le visite:
- Roccia del Fungo: sabato e domenica dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00
Chiamata in dialetto gallurese Monti Incappiddhatu, la roccia monumentale del Fungo è il simbolo della città. È l’esempio più emblematico tra i tafoni. Fin dall’era Terziaria, acqua, sole e vento hanno modellato il granito fino a dargli l’inusuale forma. Le antiche popolazioni del Neolitico (3500 a.C.) videro subito un rifugio ideale in quell’enorme masso col cappello. Con le altre capanne nate a poco a poco nei paraggi, si formò un piccolo villaggio abitato anche nell’età del Bronzo (1500 a.C.) e fino all’epoca Romana, tanto da dare all’insediamento il nome di Turibulus Maior (fungo grande). Frammenti ceramici, strumenti litici, avanzi di pasti, resti della lavorazione del latte, della filatura della lana e di fibre vegetali, così come segni di rifiuti risalenti a quei periodi sono stati rinvenuti in un vicino crepaccio.
- Museo Civico Michele Ruzittu: sabato e domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00
Il percorso all’interno del Museo civico Michele Ruzittu inizia con una video-presentazione della storia e della geomorfologia del territorio. Lo spazio espositivo è organizzato in tre sale principali disposte su due piani a cui si aggiunge un piccolo spazio didattico dedicato ai bambini.
La sala 1 “Dal Neolitico al periodo Romano” è dotata di un tavolo con touch screen che offre informazioni ai visitatori sui singoli oggetti esposti.
La sala 2 è interamente dedicata al villaggio nuragico La Prisgiona con l’esibizione di reperti simbolo dell’età Nuragica, come il grande vaso decorato ritrovato nella capanna delle riunioni. Per ampliare i contenuti è disponibile un tappeto interattivo che mostra la planimetria e la ricostruzione del sito con dettagli sulle attività svolte dagli antichi abitanti nella vita quotidiana.
La sala 3, al primo piano, è allestita con la mostra mineralogica e con mostre temporanee che spesso ospitano opere di grandi maestri dell’arte.
- Circolo Megalitico Li Muri: sabato e domenica dalle 10:00 alle 18:00.
Dal circolo funerario Li Muri, scoperto nel 1939 dal maestro di scuola elementare Michele Ruzittu, sicuramente sappiamo che fin dal periodo del Neolitico Arzachena fondò la sua prima civiltà, dando vita a una vera e propria cultura, la cultura di Arzachena. Il circolo e la collana rinvenuti negli scavi sono raffigurati nello stemma del Comune di Arzachena.
La necropoli è composta da quattro circoli funerari tangenti fra loro, di diametro compreso tra i 5 e gli 8,5 metri. Sono delimitati da piccole lastre infisse a coltello, disposte a cerchi concentrici, che avevano lo scopo di contenere un tumulo di pietre e terra che proteggeva le tombe e conferiva loro l’aspetto di una serie di collinette artificiali. I menhir posti nel cerchio esterno avevano forse la funzione di segnalare le tombe o erano rappresentazioni simboliche di divinità o dell’anima dei defunti.