Vincitori: Graziano L., Paolo C., Antonella S., Pardula., Piera, Bea S., Gabriela P., Alexandra F., Pasquale D., Ornella G.
Chiesa di San Giorgio - Tresnuraghes (OR)

La Chiesa Parrocchiale dedicata a San Giorgio la potete raggiungere da una deviazione della strada principale del paese.
La facciata è in stile neoclassico, sorge su un vecchio impianto e la sua ricostruzione è stata terminata nel 1838.

Maggiori informazioni: http://www.comune.tresnuraghes.or.it/
Vincitori: Daniele M., Daniela C., Bernardino C., Roberto V., Emilio C., ameroyaume76, Bea S., Alexandra F., Pardula, Alessandra P., Ornella G., Nugoresu, Tina, Antonella S., Piera, Gabriela P., Bruno A., Carlo S., Magda C., Maria Rosaria M., Tito Z., Bruno M., Robreto M., Fausto M., Marco M., Laura C., PeppeLuisiPala, Pierina C., Daniela V., Michele P., Raimondo P., Anna S., Gessica C., Massi Z.
Su Texile - Aritzo (NU)

Chi è passato da queste parti non avrà potuto fare a meno di notarlo, si trova proprio all'ingresso del paese sulla sinistra ed è facilmente raggiungibile a piedi tramite un piccolo sentiero.
La credenza popolare vuole che dall'alto di questa ruppe Sant' Efisio predicasse la fede cristiana alle genti barbaricine.
Su Texile (tezile, termine barbaricino di origine preromana che indica un cocuzzolo isolato) sorge a 974 m slm. E' una formazione calcarea del Giurese che sovrasta, con la caratteristica forma di un fungo sbrecciato e le compatte pareti verticali/strapiombanti, un rilievo coniforme modellato nel complesso scistoso del paleozoico.
Ha una superficie di 0,8 ha, una larghezza massima di 70 m e minima di 50, un'altezza di 24 m. Costituisce un testimone dell?antica copertura mesozoica risparmiata dall?erosione ed è alveolato da cavità carsiche, oltrechè profondamente fessurato: nelle spaccature radicano esemplari di Quercus Ilex, fatto inconsueto a queste altitudini nel massiccio del Gennargentu.
Sono presenti endemismi della flora pre-quaternaria. Il sito ha restituito testimonianze di età neolitica, nuragica e romana.

 

Vincitori: Murta, Alessandra P., Daniela C., Ornella G., Tina, Antonella S., Giorgio P., Piera, Oscar S., Gabriela P., Romano M., Paolo C., Nugoresu, Gennaro, Elisabetta S., Alessandro M., Ilaria C., Daniele M., Felice M., Loredana D., Giuseppe B., Maria S., Mauro F., Alexandra F., DAniele S., Violetta S., Fausto F., Rita Z., Lucia C., EnsoEle C., Teresina P. ,Carlo S. Carlo B., Sandro S., Alessandro C., Angelo S., Maria F., Antonio Valter C., Valter P., Valeria C., Raimondo P., Matteo H., MAriano M.
Piazza Lamarmora - Iglesias (CI)

Iglesias, oggi al centro di un interessante parco geominerario, era un secolo fa in piena attività produttiva e vi affluivano commercianti e tecnici dal continente. All'ingresso del lindo e curato centro storico, a pochi passi dalla cattedrale, doveva essere inevitabile una sosta alla "Offelleria svizzera" di Piazza Lamarmora. Il palazzo che la ospitava (e dove si trova tutt'oggi il "Caffè pasticceria Lamarmora"), costruito verso la fine dell'Ottocento, accoglieva il visitatore con questa spettacolare facciata di un originale gusto liberty tra mediterraneo e mitteleuropeo.
L'affresco, con la collaborazione di famose marche di dolciumi e liquori (alcune ancora esistenti), fu dipinto nel 1904 - l'autore è ignoto - ed è stato ripristinato nel 2004 a cura del Centro del Restauro di Cagliarii e per l'interessamento dell'Associazione pubblicitari italiani: l'edificio è tutelato dalla Sovrintendenza per i beni artistici. Il carattere "fantasia" dell'insegna ricorda quello impiegato sull'edificio della scuola mineraria locale.

Informazioni tratte da: http://sdz.aiap.it/topografie/9526
Vincitori: Antonella S., Gabriela P., Beatrice S., Murta, Antonicca N., Ornella G., Alexandra F., Giorgio P., Daniele M., Giovanni Andrea N.
Chiesa romanica di San Gregorio - Solarussa (OR)

La piccola chiesa romanica di San Gregorio si trova, arrivando da Zerfaliu, poco prima dell’entrata del paese su un piccolo colle alla vostra destra, è a navata unica absidatae risale alla seconda metà XII secolo. La chiesetta è circondata da un muretto a secco e la facciata è caratterizzata da un campanile a doppia vela, raggiungibile attraverso una piccola scala presente a sinistra del portale d’ingresso.
Vincitori: Bea S., Alessandra P., Gabriella O., Giorgio P., Nugoresu, Marco V., Gianluca A., Patrizia C., DAniele M., Tina S., Valentina V., MGB, Antonella S., Augusto L., Cinzia A., Bruno A., Franco C., Efisio T., Paolo C., Babballotto, Maria N., Bruno A., Mariano M., Marco C., Ornella G., Samuele G., Ignazio L., Pier Luigi G., Matarese P., Fausto G., Alexandra F., Alberto P., Laura C., Simonetta G., Pinuccio C., Angelo S., Daniela M., Alessandra G., Renato M., Valeria F., Alesandra P., Rita S.
Panorama e parrocchiale di Santa Maria Assunta - Guasila (CA)

Progettata dall'illustre architetto cagliaritano Gaetano Cima, la parrocchiale venne eretta tra il 1842 e il 1852. Di stile neoclassico, ricalca lo stile più volte espresso dal Cima nelle sue costruzioni, rifacendosi a monumenti storico-artistici di prim'ordine, quali la Chiesa della Gran Madre di Dio a Torino e lo stesso Pantheon romano. Il tempio presenta una pianta ottagonale, da cui si ergono possenti colonne, che sorreggono la maestosa cupola. Tale corpo rotondo è preceduto, a Nord-ovest dal pronao con sei colonne doriche, a cui si accede tramite breve scalinata. A Sud viene riproposto lo stesso motivo, ma questa volta chiuso, con pseudo-colonne in blocchi di pietra arenaria. La costruzione sovrasta la piazza antistante, allargata in seguito per darle il giusto spazio, andando a costituire il punto centrale del centro abitato. Il progetto, affidato all'impresaro Cosimo Crobu, subì in corso di esecuzione delle modifiche anche importanti, soprattutto in riferimento alla parte esterna. All'interno, la parrocchiale si presenta ricca di marmi e di pitture significative. È il caso della volta cupolare, con motivi geometrici e floreali a spicchi, che dalla base della cupola raggiungono il suo centro, concludendosi in un lanternino. Due cappelle maggiori, una dedicata alla Vergine Assunta dormiente, secondo l'uso greco-ortodosso, l'altra dedicata al Cristo morto, simulacro attribuito a Lonis di Senorbì (1700), di pregevole fattura, accompagnano architettonicamente l'altare maggiore, separato dal restante corpo circolare da una balaustra in marmo. Nella nicchia di detto altare è presente la statua della SS. Vergine Assunta, a cui il tempio è dedicato. Le predette cappelle sono intervallate da altre quattro cappelle minori. Laterali all'altare maggiore sono le sacrestie. Sono conservati anche diversi elementi della vecchia parrocchiale, come il pulpito e il fonte battesimale, oltre a una bellissima acquasantiera. La parrocchiale costituisce uno dei monumenti religiosi più importanti in Sardegna e una delle poche onorate dalla consacrazione, avvenuta il 13 febbraio 1903, a opera dell'allora arcivescovo cagliaritano, mons. Berchiella. Il tempio del Cima è affiancato da un bel campanile settecentesco, preesistente, di circa 35 metri di altezza. La festa principale del paese è quella di Santa Maria de Austu, nella liturgia l'Assunzione (15 agosto), con momenti di intensa partecipazione popolare, come testimoniano la cerimonia della vestizione del simulacro, secondo la tradizione bizantina della "Dormitio Virginis" (il giorno 13) e la solenne processione del vespro. Di notevole importanza etnico-religiosa la Caccia alla giovenca (all'alba del 14) e il Palio di Santa Maria (pomeriggio del 15), momenti che affondano le radici in epoche remote.
Informazioni tratte da: http://www.parrocchiaguasila.it/
Vincitori: Maria Grazia B, Bea S., Gabriela P., Antonella S., Murta, Valeria F., Alessadra P., Tina, Daniela M., Daniele M., Raimondo P., Marco V., Alessandra P., Romano M., Alexandra F., Paola S., Daniela P., Ornella G., Adele F., Barbara V., Carlo S., Francesco V., Marcello P., ophrys, Enzo D., Laura C.
Chiesa di Santa Maria - Uta (CA)

L’edificio, situato ad est del centro abitato in un’antica zona cimiteriale, rappresenta un esempio d’architettura vittorina con forme nuove, frutto della collaborazione tra maestranze arabe e pisane. Eretto tra il 1135 ed il 1145, ingloba un precedente impianto. Del convento che era parte integrante della struttura resta, oggi, solo la vera da pozzo. Recenti scavi hanno dimostrato che l’impianto originario era a due navate sostituite, in seguito, da una struttura a tre navate, con quella centrale absidata.
La chiesa, di modeste dimensioni, è costruita in conci di pietra calcarea ben squadrati pur con alcune asimmetrie. L’impianto è armonioso ed equilibrato e rappresenta uno degli edifici romanici più interessanti della Sardegna meridionale. La facciata ha una cornice di gusto arabeggiante, che divide la chiesa in due piani e che prosegue anche nelle pareti laterali.
La parte inferiore è ripartita da sottili lesene unite da due serie d’archetti pensili su piccole mensole scolpite (foglie, teste umane, nodi, cervi, rosette, vitelli, forme geometriche), portale architravato sormontato da arco di scarico realizzato in blocchi di trachite alternanti a calcare e capitelli sovrastati da motivo decorativo a caulicoli. La parte superiore richiama il motivo degli archetti pensili; il campanile a vela ha, invece, gusto goticheggiante.
L’interno ha volte a crociera sulle navate laterali e a botte in quella centrale. Sul piano rialzato del presbiterio poggia l’altare, sostenuto da colonnine e capitelli. Lo spazio illuminato da monofore a strombo e dalla bifora del presbiterio è scandito da archi a sesto acuto sorretti da colonne di marmo o in granito con capitelli scolpiti. La navata laterale sinistra reca una piccola porta che, nel passato, conduceva all'antico romitorio e all'annesso camposanto.

Informazioni su gentile concessione della provincia di Cagliari
Vincitori: Ilaria C., Marco C., Marcella V., Murta, Tina, Antonella S., Marco V., Mario C., Maria S., Ornella G., Francesco B., Barbara V., Romano M., Mario F., Valeria F., Alessandra P., Carlo S., Valter P., Vincenzo D.
Lago Punta Gennarta - Iglesias (CI)
Vincitori: Tina, Gabriella O., Adele F., Pardula, Marco V., Paolo C., Valeria F., Alessandra P., Maria Alice T.
La chiesa di San Pietro Apostolo - Terralba (OR)

La chiesa di "San Pietro Apostolo" sorge sul sito di una più antica chiesa romanica, che aveva orientamento pressoché analogo all’attuale, con abside semicircolare, costruita per volontà del vescovo Mariano e aperta al culto nel maggio del 1144.
All’inizio del XIX° secolo l’antica cattedrale romanica versava in un gravissimo stato di degrado, per cui l’allora vescovo di Ales-Terralba, mons. Paradiso, piuttosto che procedere per l’ennesima volta al suo restauro, decise di farla demolire al fine di edificare una nuova chiesa.
Il progetto e l’esecuzione, vennero affidati all’impresario Raffaele Cappai, che, pur essendo falegname e intagliatore, assumeva anche compiti di capo mastro nella costruzione di chiese e campanili (cfr. DIOCESI DI ALES-TERRALBA, Memorie del passato, vol. I°, Villacidro (CA) 1997, p. 219). I primi lavori per la realizzazione della nuova chiesa in Terralba iniziarono già nel 1820, «cominciando dalla facciata e dalle cappelle ad essa più vicine. Con interruzioni si lavorò anche nel 1821 e fino alla morte di Mons. Paradiso, avvenuta il 25 luglio 1822» (ibidem, p. 221).
Il progetto iniziale, che prevedeva una cupola all’incrocio fra la navata principale e il transetto, venne solo parzialmente realizzato. Alla morte del Cappai, avvenuta entro il 1827, succedettero nella supervisione dei lavori l’architetto Giovanni Basso e l’impresario Giovanni Mura, entrambi cagliaritani.
Dal 1822 al 1833 vengono realizzati i lavori della navata principale della chiesa e delle cappelle laterali e impostate le basi dei due campanili. La navata centrale venne provvisoriamente raccordata all’abside dell’antica chiesa romanica, distrutta soltanto nel 1929.
Nel 1850 vennero completati i lavori del campanile destro, per il quale fu richiesta una consulenza all’architetto cagliaritano Gaetano Cima.
Nel 1912 vennero ultimati i lavori relativi al braccio destro del transetto, nel 1927 venne impostato il tamburo della cupola, e quindi demolita l’abside romanica, i cui capitelli ancora si conservano all’interno dell’edificio.
Nel 1930 viene terminata la pavimentazione del presbiterio e collocato l’altare maggiore, opera del marmista Spano di Cagliari. Nel 1933 viene collocata la balaustra di marmo, e in questo stesso anno, il 19 agosto, si celebra la liturgia della consacrazione della chiesa. Dal 20 agosto 1933 nella chiesa si vivono le celebrazioni del Congresso Eucaristico diocesano, nell’Anno Santo straordinario indetto per “far memoria” del 1900° anniversario della Redenzione
Nel 1951 vengono realizzate le decorazioni interne della chiesa, le tele della crociera raffiguranti i quattro evangelisti e l’immagine di san Pietro Apostolo sulla parete di fondo del presbiterio.

http://web.tiscali.it/sanpietroterralba/
Vincitori: Valeria F., Danilo A., Ennio C., Carlo S., Filippo S., Chiara T., Antonio Valter C., Paola F., Tina. Annika, Desiderio P., Gabriela P., Elisa F.
Sa Perda ‘e Sub’e Pari - Sinnai (CA)

Nei monti granitici dei Sette Fratelli (Sardegna sud-orientale), tra le tante morfologie singolari, risaltano due emergenze naturalistiche molto suggestive, dai lineamenti che rispecchiano le denominazioni loro affidategli: Sa Perda ‘e Sub’e Pari e la Sfinge. Sa Perda ‘e Sub’e Pari, nota anche con il nome di Punta Garibaldi per il caratteristico profilo, consiste in una imponente costruzione tipo tor-inselberg, alta un’ottantina di metri, modellatasi per complessi processi chimico-fisici su uno spuntone roccioso isolato, suddiviso da fitte fratture ortogonali, successivamente aproffonditesi all’interno della roccia tanto da delimitare, appunto, un insieme di grossi blocchi che appaiono impilati l’uno sull’altro. In realtà la denominazione dialettale sembrerebbe riflettere la situazione della parte basale, dove è presente un insieme caotico di blocchi posti l’uno sull’altro in una condizione di reciproco adattamento.

Itinerario per l'accesso al sito:
L’ingresso al parco dei Sette Fratelli si trova al 30 km circa della SS125. Sa Perda ‘e Sub’e Pari è raggiungibile dal vivaio della forestale, all’interno del parco, prendendo il sentiero numero 2 predisposto dal CAI.

Modalità di fruizione :
I siti si trovano all’interno della foresta demaniale dei Sette Fratelli.

Servizi disponibili nel sito:
Il punto ristoro più vicino a Sa Perda ‘e Sub’e Pari è quello di S. Gregorio, al km 27 della SS125.

http://www.cstcsardegna.it