Vincitori: PierGiorgio B., Alessandra P., Stefania P., Matteo O., Enedina P., Francesco T., Loredana M., Michele P.
Parco di Monte Claro - Cagliari
Vincitori: Alessandra P.

Museo Su Mulinu - Villanovafranca (VS)

Inaugurato nel 2002 per valorizzare i reperti provenienti dai numerosi siti archeologici del territorio comunale, il Museo è ospitato nei ristrutturati locali dell’ex Monte Granatico, suggestivo stabile della metà dell’ottocento ubicato nella centralissima piazza Risorgimento (fronte Municipio).
Compresi entro un arco cronologico che dall’età Preistorica arriva a quella Alto Medievale (dal III millennio a.C. al VII secolo d.C.), i reperti sono suddivisi in due sezioni principali che illustrano, rispettivamente, sia l’antica e densa occupazione del territorio, sia lo scavo della fortezza nuragica di Su Mulinu, unico sito del territorio attualmente oggetto di indagine scientifica.
Una terza sezione , destinata ai non vedenti, consta di un ripiano tattile con le copie dei più significativi materiali esposti, da un plastico ricostruttivo e da un tabellone in “braille” contenente esaustivi cenni sulla fortezza nuragica.

Vincitori: Elena S., Davide Z.

Il Museo Civico "G. Marongiu" - Cabras (OR)

Inaugurato nel 1997, il Museo ospita un'ampia raccolta di reperti archeologici che ci fanno ripercorrere la millenaria storia della penisola del Sinis, una vasta regione che chiude a nord-ovest il golfo di Oristano.
L'esposizione museale si articola in due sezioni, dedicate rispettivamente a due dei principali siti archeologici del territorio, Cuccuru is Arrius e Tharros.
I materiali provenienti da Cuccuru is Arrius, un insediamento posto sulla sponda occidentale dello Stagno di Cabras, documentano fasi di vita dalla preistoria fino all'età romana. Sono comunque le fasi preistoriche che restituiscono i reperti più significativi, provenienti dalla necropoli ipogeica del Neolitico Medio (IV millennio a.C.) e dal successivo abitato del Neolitico Superiore (IV-III mill. a.C.) e dell'Età del Rame (III mill. a.C.). Statuine fittili femminili e altri oggetti votivi rinvenuti nell'area del tempio a pozzo nuragico, ne testimoniano il riutilizzo come sede di un culto agrario in età romano-repubblicana (III-I sec. a.C.). I materiali di una necropoli di età imperiale romana (I-III sec. d.C.), infine, riportano alle ultime fasi di vita dell'insediamento.
La sezione riservata a Tharros propone un quadro delle indagini archeologiche condotte nel sito dall'Ottocento in poi. Ampio spazio è dato alla documentazione del tophet, da cui provengono le numerose urne in ceramica e le stele in arenaria esposte nella sala centrale del Museo, ma anche ai risultati dei più recenti scavi condotti nel quartiere artigianale della collina di Murru Mannu con reperti che testimoniano l'intensa attività metallurgica svoltasi nell'area in età punica. La Tharros romana e paleocristiana è documentata da materiali ceramici, vitrei e lapidei, tra cui di particolare interesse alcune teste e frammenti architettonici in marmo.

Sito del museo

Vincitori: Davide Z., Maria Natalia B., Roberto V., Angelo S., Paola M., Carlo B., Stefano P., Ida N., Patrizia P., Filippo A.

Il Municipio - Arborea (OR)

Sito ufficiale del Comune di Arborea

Vincitori: Stefano P., Filippo A., Davide Z.

Chiesa di San Sebastiano - Isili (CA)

La chiesa di San Sebastiano sorge su di un tacco calcareo, ormai diventato isolotto per merito delle acque del lago "San Sebastiano". E' stata infatti costruita la diga "Is Barroccus" per sopperire alla carenza d'acqua della Marmilla e delle zone di Baricadu e Brabaxana. Nei periodi di piena del lago si puo' ammirare uno spettacolo di suggestiva bellezza creato dall'immagine riflessa sull'acqua dal tacco e dalla chiesa nella sommità.

Vincitori: Alessandra P., Pier Giorgio B., Valeria F., Eros B. Simona R., Stefano P., Giorgio V.

Spiaggia di Nora - Pula (CA)

Si trova 3 km a Sud di Pula. Da Cagliari, percorrere la S.S.195, svoltare al bivio per Nora (km 27) e proseguire seguendo i cartelli atteverso il paese di Pula.
E' una delle spiagge più caratteristiche di questo tratto di litorale, perché coniuga la bellezza del mare con il fascino dell'archeologia: in alto a destra, il promontorio in cui si trovano i resti della cittadina fenicio - punica di Nora, sotto una stretta lingua di sabbia fine e dorata.

Altre Info:
http://www.nora.it/
http://www.prolocopula.it/

Vincitori: Stefano P., Giovanni F., Antonella S., Alessandra P.

Spiaggia di Scivu - Arbus (VS)

La spiaggia di Scivu è costituita da sabbia finissima spesso definita "parlante", per via del sordo rumore che si può udire camminandoci sopra.
Il rumore è effetto della frizione dei granelli di sabbia causato dai passi del visitatore.
La spiaggia di scivu è sovrastata da una parete sabbiosa parallela alla costa in cui si arriva in macchina dalla strada.
La parete sabbiosa lascia il posto poi ad alti promontori rocciosi, battuti dal forte vento di mastraele, presenza nota in tutte le località del territorio arburese.

Altre Info:
http://www.arburese.it

Vincitori: Ferdi Z., Loredana M., Filippo, Silavan I., PierGiorgio, Alessandra P., Matteo S., Gemma, Barbara W., Stefano P., Patrizia C., Valeria F., Roberto S., Angelo S., Alexandra F., Roberto L., Romolo D., Danilo A., Angela M., Letizia S., Giorgio V., Maurizio P.

Dune e Spiaggia di Piscinas - Arbus (VS)

Dopo alcune piccole cale e dietro un promontorio si apre un panorama degno di essere definito paradisiaco: siamo a Piscinas, perla della Costa arburese. La distesa di sabbia parla da sola. Chilometri e chilometri di rena dorata, che si perdono nell'entroterra, dove il ginepro ha messo le sue radici. Le dune più alte d'europa meta di migliaia di turisti ogni anno. Qui l'unica struttura ricettiva è costituita da un'antica colonia marina riconvertita in un modesto e allo stesso tempo lussuoso albergo. La spiaggia è raggiungibile attraverso due strade sterrate, la prima proveniente da portu maga e la seconda che arriva dalla frazione di Ingurtosu.
La sabbia di piscinas è finissima e dorata. Durante l'inverno in occasione delle mareggiate è possibile rinvenire fino a parecchie decine di metri verso l'entroterra ogni tipo di "dono" portato dal mare e dal maestrale, il grande architetto delle dune. Sempre nella stagione invernale si fa strada nella spiaggia la foce di un fiume proveniente dalle montagne circostanti che raccoglie le acque dai vari centri minerari dimessi che gli conferiscono un colore rossastro. In passato era presente un piccolo porto per l'imbarco dei carichi di minerale in partenza verso Carloforte. Questo tratto di spiaggia è meta oltre che per i numerosi turisti attirati dallo spettacolo delle dune, anche per gli appassionati surfisti che si avventurano a cavallo delle imponenti onde che il vento di maestrale è in grado di creare.

Altre Info:
http://www.arburese.it

Vincitori: Barbara C., Antonella, Angelo S., Patrizia F., Valeria F., Alessandra P., Danilo A., Roberto L., Maurizio p., Carlo M., Enrico P.

Isola dei Cavoli - Villasimius (CA)

S ituata a poco meno di un chilometro dalla punta di Capo Carbonara, ha una superficie di circa 43 ettari ed un'altezza massima di 40 metri. Un tempo si pensava che il suo nome derivasse dal fatto che sull'isola erano presenti tantissimi granchi (in sardo "cavoru"), ma attualmente si attribuisce il suo nome alla presenza del cavolo selvatico la Brassica Insularis che cresce ad alberello con infiorescenze bianche.
La costa dell'isola ricca di scogli modellati dall'azione del mare e del vento, si alterna con piccole insenature di roccia granitica: Cala di Cipro, Cala di Murta e Cala di Ponente.
In quest'ultima esiste l'unico ormeggio dell'isola realizzato dai faristi, che dal 1856 al 1973 risedettero nell'isola, ricavando sostentamento dagli ortaggi che coltivavano in piccoli orticelli. In seguito, dopo la dismissione da parte del demanio, e sino al 1981, fu assegnata dal Comune ai pastori che la usavano come pascolo. Sull'isola c'è ancora un vecchio faro realizzato attorno ad una torre difensiva spagnola, costruita nel 1591 ma nel 1856 fù inglobata nella struttura dell'attuale faro, la sua sagoma è ancora riconoscibile.
Si trova in buono stato di conservazione, è visitabile attraverso visite guidate e raggiungibile a piedi dopo aver approdato con imbarcazioni nel piccolo porticciolo a Cala di Ponente, è in comunicazione visiva con le torri di Cala Pira, Isola di Serpentara, di Porto Giunco e di Porceddus. Attualmente ospita il Centro Universitario di Ricerche Scientifiche che ne avvalora l'importanza naturalistica del territorio, inoltre è anche sede di una stazione biologica per attività di ricerche geologiche, geomorfologiche, botaniche e zoologiche.
L'aspetto della vegetazione è stato sicuramente influenzato dal clima, esso è ricoperto da una macchia mediterranea bassa di lentischio, ginestra, olivo selvatico e da rari esemplari di ginepro fenicio. Importante è la presenza di rarissimi endemismi, quali la già citata Brassica Insularis, la Ficaria (fico selvatico) e l'Helicodiceros muscivorus presente anche sull'Isola di Serpentara di cui tratteremo più avanti.
La fauna dell'isola è rappresentata principalmente da uccelli (cormorani dal ciuffo, gabbiano reale, gabbiano corso, Berta maggiore e minore, l'Occhiocotto e altri uccelli che troviamo nel resto del territorio), vari rettili e ragni, insetti e piccoli mammiferi come alcune volpi, introdotte nell'isola per limitare la presenza dei ratti. L'Isola dei Cavoli ricade nella zona B del Parco Geomarino (per ulteriori informazioni visita la sezione riguardante l'Area Marina Protetta di Capo Carbonara). Ogni anno, nelle acque dell'isola si svolge la processione della Madonna del Naufrago, sicuramente uno dei momenti più suggestivi e affascinanti per gli abitanti del paese e per i turisti che soggiornano nel territorio.
La festa, celebrata in suffragio dei marinai, vittime con le loro imbarcazioni del mare intorno all'isola, ha inizio il terzo sabato di luglio presso il porto turistico, il giorno seguente, una processione di barche addobbate di fiori si dirige verso l'Isola, dove dal 1979, sul fondo del mare è stata deposta la statua della Vergine, per proteggere i naviganti. Il sacerdote del paese, con una squadra di sub, si immerge ad una profondità di dieci metri, dove ai piedi della Madonna, recita la preghiera rituale, udita, tramite altoparlanti, dai fedeli in acqua e nelle imbarcazioni che in segno di saluto suonano le sirene e gettano in acqua variopinte corone di fiori in una sentita festa di colori. Consigliamo una visita all'isola, in una bella giornata di primavera, che oltre alla trasparenza dell'acqua offre uno spettacolo di colori e di profumi nelle fioriture.

Altre Info:
http://www.villasimiusonline.it/