Mario Delitala
1887-1990


Grafico tra i più importanti del novecento sardo, incisore di livello nazionale, pittore, grande innovatore dell'arte isolana, con Giuseppe Biasi e Francesco Ciusa.

Nacque a Orani nel 1887, padre medico. Esordì come cartellonista pubblicitario a Milano, tra il 1907 e il 1911. Fu l'inizio di una lunga e prestigiosa carriera che lo vide partecipare a innumerevoli rassegne isolane e nazionali, come la Biennale di Venezia, e soggiornare, in qualità di direttore di istituti d'arte, a Sassari (1931), Urbino (1934-1942), Perugia (1942), Pesaro (1942), Sassari (1945-1946), Palermo (1949-1961).

Il lungo soggiorno siciliano gli consentì di fondare tre nuove scuole d'arte, a Messina, Caltagirone e Comiso. Ormai pensionato, nel 1961, il Delitala tornò a Sassari, dove continuò a dipingere per molto tempo ancora, pur gravemente malato agli occhi. Morì nel 1990.

La produzione di Mario Delitala fu vastissima e del tutto partecipe delle problematiche che attraversarono l'esperienza artistica del novecento. Tale apertura culturale consentì all'artista di accostarsi al mondo tradizionale sardo e al tema religioso, capisaldi del suo repertorio, con una sensibilità moderna e attenta, priva di inclinazioni folkloristiche. Non meno forte fu la suggestione che il colorismo veneto, soprattutto quello cinquecentesco, esercitò sulla sua arte.

Hanno particolare rilievo nell'opera del Delitala i cicli decorativi di edifici pubblici, sacri e civili, realizzati per committenze sarde e siciliane. Tra questi le grandi tele dell'aula consiliare del municipio di Nuoro, che l'artista dipinse nel 1924-1926, considerate autentici capolavori dell'arte sarda del novecento. Dedicate alla celebrazione dei valori della cultura isolana (L'amore, La famiglia, La patria, La fede, La cacciata dell'arrendadore), le tele furono inserite in un contesto scenico e di arredi ideato nei particolari e allestito dallo stesso Delitala, con l'ausilio di una squadra di artigiani da lui diretta.

L'interesse dell'artista per l'incisione e la xilografia nacque negli anni giovanili, durante la permanenza a Milano (1910-1911) e a Venezia (1920-1923), dove frequentò la Scuola Libera d'Incisione, sotto la guida di Emanuele Brugnoli. Il naturale talento e la conoscenza diretta dei grandi incisori italiani e stranieri, in particolare nordici, portarono il Delitala ad una produzione di straordinaria qualità, tra le più apprezzate del tempo. Lo testimoniano il Quaderno 158 de L'Eroica, che gli fu dedicato nel 1931, ed i premi della Regina e della Presidenza della Biennale di Venezia che gli furono conferiti nel 1935 e nel 1938.

Particolarmente notevoli le opere premiate al concorso della Regina, Eligio Porcu e Maurizio Zanfarino, dedicate a due eroi sardi, medaglie d'oro della prima guerra mondiale; in esse la gamma di neri senza precedenti e i fasci di luce improvvisa creati dal bulino restituiscono scene di battaglia di toccante grandiosità.