Nel 2012 il giornalista Beppe Severgnini pubblicò una lista con i suoi 45 buoni motivi per amare la Sardegna, non passano mai di moda!

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Foto dal Profilo facebook di Beppe Severgnini

45 motivi per amare la Sardegna di Beppe Severgnini

Nel 2012 il giornalista Beppe Severgnini pubblicò una lista con i suoi 45 buoni motivi per amare la Sardegna.

  1. C’è il mare di mezzo. La gente non ci finisce per caso, ma ci va per scelta.

  2. Il colore dell’acqua. Non ci sono Caraibi che tengano.

  3. La sabbia non è polvere. Si infila nelle orecchie, ma poi esce.

  4. L’elicriso profuma di Sardegna, o la Sardegna profuma di elicriso. Ancora non ho capito, ma non è importante.

  5. Le danze tradizionali. Dopo tre filu e ferru, ballano anche i milanesi.

  6. Gli occhi delle donne. Guardateli, e capirete perché in Sardegna comandano loro.

  7. I malloreddos hanno un nome simpatico.

  8. Le pecore hanno un’aria filosofica.

  9. Cagliaritani e sassaresi sono così impegnati a litigare tra loro che non hanno tempo per noi continentali.

  10. La salsiccia sarda è un salume sexy.

  11. Le seadas col miele sono una droga consentita.

  12. Il ginepro è la versione botanica (e contorta) dei nuraghi: roba solida, che dura.

  13. Hanno rovinato la piazzetta sabuada, ma Santa Teresa di Gallura resiste. Scendo a Rena Bianca (passione di mio figlio), mi sdraio e guardo la Corsica che mostra i denti. Magnifico.

  14. Sulla strada per Castesardo sembra di essere in Colorado, e in più c’è il mare a destra.

  15. I cafoni stanno (quasi) tutti in Costa Smeralda.

  16. Ai miei amici sardi non piacciono i corbezzoli. Così li mangio io.

  17. La gente pensa prima di parlare.

  18. Rena Majore era più moderna nel 1979 che nel 2009.

  19. Niente Camilleri e Montalbano. Ma di Sardegna hanno scritto Satta, Carlo Levi e D.H. Lawrence. Oggi Niffoi, Fois e Soriga (che fa un po’ l’inglese).

  20. L’accento si può imitare. Basta allenarsi con amici sardi spiritosi.

  21. L’uso del gerundio è affascinante ("Scherzando stai?").

  22. Certe calette sembrano il salvaschermo del computer.

  23. Il vento rende nervosi molti turisti, che non ritornano. Meglio. Così si sta più larghi.

  24. In un posto circondato dal mare (e che mare!) sono specializzati nella cucina di carne.

  25. "Quando il traghetto, al termine della notte, si avvicinava alla Sardegna, alzavamo il naso per sentire il profumo. L’importante era non farsi notare. A diciotto anni sono ammesse battute e parolacce; non la poesia dell’alba sul mare" (romantici ricordi, da Italiani si diventa).

  26. Sono terminati i lavori stradali al porto di Olbia. Incredibile.

  27. La Sardegna piaceva a Montanelli e a De Andrè.

  28. Bortolo Severgnini (1869-1916, fratello del nonno Giuseppe) venne mandato a Tempio Pausania, giovane procuratore del Re. Altri tempi, altre zanzare.

  29. Chi dice che i sardi sono piccoli? Sono concisi.

  30. Le doppie hanno un crepitio simpatico: ascoltate Francesco Cossiga. Anche quando non sono d’accordo su quello che dice, mi piace come lo dice.

  31. Vicino alla magnifica isola grande, ci sono splendide isole piccole (Maddalena, Caprera, San Pietro e Asinara, dove sarebbe il caso di evitare asinate).

  32. Alghero sa di Spagna, Cagliari di sud, Palau di vento, Oristano di sole e Masua di zucchero blu.

  33. Vermentino freddo e mirto gelato funzionano come la salsa barbeque negli USA: evocatori d’estate.

  34. I porcellini sono belli e buoni.

  35. Spiaggia del Poetto a Cagliari. La ricordo urbana e decente, e avevano anche i gelati al biscotto.

  36. Capo Testa scolpito dal vento. Suona banale, ma è vero.

  37. Le donne sarde hanno cominciato a vestirsi in nero molto prima delle PR della moda a Milano.

  38. Quando li chiami al telefono, i sardi ricordano sempre chi sei.

  39. Il BAM (burino acquatico motorizzato) è abbastanza raro. In mare càpita di sentire il rumore delle onde.

  40. Il sughero è più simpatico della plastica.

  41. Cala Capra, sotto Palau. Una piscina della Florida senza gli svantaggi della Florida.

  42. Se a Montirussu (Aglientu) costruiscono il solito residence, mi rivolgo alle Nazioni Unite.

  43. Le piante piegate dal maestrale. Sembrano appena uscite dal parrucchiere.

  44. C’è sempre una spiaggia vuota, anche in agosto.

  45. L’estate non è un brodino tiepido californiano. L’estate sarda comincia (giugno), continua (luglio), si interroga (agosto), si stanca e se ne va (settembre). Come dire: buone vacanze, ci vediamo là.

Nel 2020 pubblicò una nuova lista

  1. Perché è un anno amaro, e la Sardegna sa essere dolce.

  2. Perché parole al vento ne diciamo tutti, continentali e sardi (ma il maestrale è magnanimo e ci perdona).

  3. Perché sull’isola tutti discutono di tutto con tutti. Ma un sorriso per chi viene da oltre il mare non manca mai.

  4. Perché un aperitivo al Poetto è mitico; ma un cappuccino a Cagliari è poetico.

  5. Perché ci sono torri sull’isola che guardano altre isole (Santa Teresa Gallura, Calasetta).

  6. Perché Olbia, dietro il porto, ha aperto un salotto.

  7. Perché, a San Teodoro, la movida sulla spiaggia era divertente. Ma anche la spiaggia senza movida, diciamolo, non è male.

  8. Perché Alghero ha prestato i colori ad Antonio Marras.

  9. Perché il Sulcis è l’Arizona d’Italia. Ma in più c’è il mare.

  10. Perché Sant’Antioco è un santo moderno che ha dato il nome a un’isola deliziosamente anacronistica.

  11. Perché l’Ogliastra è un balcone fiorito sulla penisola invisibile.

  12. Perché se uno ascolta, sente ancora Pinuccio Sciola che parla col basalto a San Sperate.

  13. Perché a Samugheo producono tappeti filosofici.

  14. Perché a Calangianus il sughero ha personalità: è in grado di discutere con le bottiglie.

  15. Perché a Meana Sardo offrono filu ‘e ferru agli attori prima di entrare in scena.

  16. Perché alcuni villaggi turistici anni Ottanta sono francamente brutti. Ma ginepri, lecci, corbezzoli, mirto e affetto li hanno resi simpatici.

  17. Perché le spiagge, le rocce e i boschi intorno a Montirussu (Aglientu) sono un patrimonio dell’umanità. E chi si azzarda a toccarlo verrà visitato di notte dalle janas, che gli torceranno gli alluci.

  18. Perché le scarpe da trekking sono comode quanto le infradito.

  19. Perché la Sardegna è come un’infanzia, scriveva Elio Vittorini. Ed è bello, ogni tanto, tornare bambini.

  20. Perché la politica sarda è incomprensibile, quindi non perdete tempo a comprenderla (quella nazionale non è più semplice, diciamolo).

  21. Perché il vento che soffia tra i ruderi dei grandi insediamenti industriali domanda: “Ma chi ve l’ha fatto fare?”. E nessuno risponde.

  22. Perché il sardo è una lingua: come l’italiano, discende dal latino. A chi s’azzarda a chiamarla “dialetto”, niente seadas col miele, per punizione.

  23. Perché la Barbagia è piena di gente cordiale e attenta, in grado di capire chi ama la Sardegna e chi fa finta.

  24. Perché gli scrittori dell’isola hanno nomi brevi e non sprecano aggettivi (Murgia, Fois, Agus, Abate, Niffoi, Soriga, Serra, Todde, Pulixi e non solo)

  25. Perché la mia amica fotografa Daniela Zedda è l’unica che mi fa sembrare quasi bello (d’accordo, meno brutto).

  26. Perché ci sono porti e aeroporti per andar via; e scoprire d’avere subito voglia di ritornare.

  27. Perché il vermentino è un ricostituente e il cannonau un calmante.

  28. Perché l’arcipelago della Maddalena, quando se ne va l’ultimo gommone, non chiude.

  29. Perché in Sardegna ci sono meno luci e in cielo più stelle.

  30. Perché i nuraghi sono misteri incrociati, non sassi sovrapposti.

  31. Perché le dune sono belle da guardare. Ma non si calpestano.

  32. Perché la sabbia in riva al mare è bella da calpestare. Ma non si ruba.

  33. Perché se accetti un invito a cena, non puoi dire “Scusate, sono a dieta”.

  34. Perché una birretta insieme è un trattato di pace, e non si firma alla leggera.

  35. Perché i sardi passano sulla terra leggeri, e Sergio Atzeni lo aveva capito.

  36. Perché Bellas mariposas di Salvatore Mereu è un piccolo grande film, e potete andare a vedere dove l’hanno girato (Cagliari, Sant’Elia).

  37. Perché la gente rossa – sa gente arrubia – è il nome dei fenicotteri, che non votano. Salvini e Solinas possono stare tranquilli.

  38. Perché le truppe stanno lasciando il passo agli escursionisti e agli innamorati (Capo Teulada, Arenas Biancas, Porto Tramatzu).

  39. Perché, come ricorda Piero Marras, finché il mare non li inghiotte, i miei amici sardi resteranno là: si Deus cheret e sos carabineris lu pirmittini. Ma il buon Dio vuole, e l’Arma è d’accordo.

  40. Perché questo è il 2020. Venti venti. In Sardegna soffiano tutti, e portano lontano.

Fonte Sito Ufficiale Beppe Severgnini

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