omphalotus olearius

SPECIE: olearius (D.C. ex Fr.) Singer

ETIMOLOGIA: lat.: agg. olearius, a ,um = attinente l'olio, per l'habitat preferenziale su olivastro o altre oleacee.

COMMESTIBILITA':Non commestibile. Tossico.

SINONIMI: Pleurotus olearius D.C. ex Fr

CARNE: Consistente, dello stesso colore delle lamelle. Dolce, con forte odore fungino.

SPORATA: Bianca

HABITAT: Su ceppaie o legni in decomposizione, o radici di olivastro, fillirea, leccio. Appare, a volte, come affiorante dal suolo, ma è sufficiente scalzare il terriccio attorno al gambo per accertare la presenza di radici o legni interrati dai quali trae origine il fungo.

GAMBO: Alto fino a 10 cm. Pieno, duro, generalmente situato in posizione decentrata, concolore alle lamelle. Base sovente assottigliata.

CAPPELLO: Ampio fino a 15 cm. Simile al P.ostreatus. Colore arancio-ruggine, cuticola liscia, asciutta. Lamelle giallo aranciato, rugginoso, decorrenti sul gambo, con numerose lamellule (= lamelle che dal margine del cappello non raggiungono il gambo).

NOTIZIE GENERALI: I "fungaioli" più sprovveduti lo hanno scambiato a volte con il "gallinaccio" ovvero il Cantharellus cibarius. Una delle differenze macroscopicamente più evidenti, fra i due funghi, è ovviamente il colore, che nel C.cibarius è giallo tuorlo, inoltre i due funghi appartengono a generi diversi, e sono biologicamente differenti in quanto il P.olearius è lignicolo, mentre il C.cibarius è terricolo. L'esatta individuazione è importante per evitare spiacevoli infortuni alimentari.