suni

Prefisso: 0785
Cap: 08010
Abitanti: 1.131
Altitudine: 340 m slm

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Suni, posto a 340 m. sul livello del mare, sorge sul margine occidentale della Planargia, regione della Sardegna tra le più omogenee per affinità storiche, culturali, economiche e sociali, situata nella parte centro occidentale dell’isola, racchiusa tra il mar mediterraneo a ovest, la catena del Marghine a est, i monti di Bosa e Montresta a nord e il Montiferru a Sud. Si trova esattamente all'incrocio tra la strada statale 199 bis (Bosa – Macomer) e la strada statale 292 che giunge dal Logudoro – Meilogu e prosegue verso l'oristanese. Il paese, che dista circa 7 km da Bosa, domina la vallata di Modolo e sembra guardare dall’alto il mare.

Oggi il paese conta 1131 abitanti. Nei 48 kmq del territorio comunale convivono il passato e il presente: pascoli interrotti da antiche rovine di nuraghi e da i primi stabilimenti industriali. Si ritiene che il nucleo abitato originalmente si trovasse altrove, a pochi km dell’area di Sant’Ippolito di Sirone, in una località che ancora oggi si chiama Idda Ezza (paese vecchio), da quel sito la popolazione si sarebbe spostata dove è sorto il nucleo dell’attuale Suni.

Il nome di questo villaggio nel dialetto dei suoi abitanti suona esattamente "Sune" . Siccome questo toponimo non trova riscontro in alcun appellativo comune della lingua sarda ed inoltre è troppo breve, composto com'è di due sole sillabe, è pressochè impossibile trovare un'etimologia che abbia una qualche possibilità di essere vera. L'unica cosa che si può dire con notevole verosimiglianza è che il toponimo sia di origine nuragica. Ed infatti nell'agro di Suni si trovano i resti di ben 21 nuraghi.

Il paesaggio di Suni è dominato dalla contrapposizione di catene montane, altipiani e profonde valli fluviali, nonché dal profilo della fascia costiera e presenta ancora oggi interesse archeologico e naturalistico. Quello più suggestivo è certamente quello che può essere osservato percorrendo, partendo da Suni paese, la strada statale per Padria qui si trova la suggetiva località di "Pianu e Murtas". Subito dopo il ponte di "Lighedu" una stradetta sulla sinistra porta alla valle del ”riu Badu e Mola”; l’altopiano di forma circolare è delimitato da una parete basaltica, con un unico varco attraverso cui passa il torrente. In alto, dalle rovine di sant’Ippolito, si può osservare il panorama della valle bassa del Temo.

Proseguendo sulla strada statale per Padria, una volta lasciato sulla sinistra il bosco di sughero di S’Olivera, con la Chiesetta di S. Narciso, e superata l'omonima cantoniera, si arriva all'altopiano dominato dalla valle del Nuraghe Nuraddeo; qui, nella zona di “Pedrasenta”, si trova una delle poche paludi superstiti tra quelle che numerose punteggiano l’altopiano: la vegetazione palustre è zona di sosta per numerosi uccelli rari, tra i quali il falco di palude, il germano reale, l'airone cenerino e numerose specie di anatre selvatiche. Il confine con la provincia di Sassari è segnato dalla grande gola del “Riu Mannu" che da qui prende il nome di “Baddu Crabolu”. Da "Riu Mannu" volgendo lo sguardo verso le sovrastanti pareti rocciose di "Chirisconis" si possono notare le omonime "domus de janas”.

Da vedere:
Chiesetta di S. Narciso, Nuraghe di Nuraddeo, Domus de Janas di Chirisconis