La Seada diventa il terzo prodotto sardo a fregiarsi del bollino giallo-blu dell'IGP, insieme all'Agnello Sardo e ai Culurgionis d'Ogliastra.

sebadas prodotto IGP

La Seada di Sardegna ottiene l'Indicazione Geografica Protetta (IGP)

La Seada, anche nota come Sebada, è un dolce tradizionale della Sardegna (prima era considerato un pasto completo) realizzato con pasta fresca di semola e ripieno di pecorino o formaggio vaccino fresco, aromatizzati con limone.

La seada è un dolce tipico della Sardegna, due dischi di pasta fritta farciti con formaggio pecorino e conditi con miele.

Le "seadas" erano in origine considerate un piatto completo nella cucina tradizionale sarda. Oggi, le seadas sono generalmente considerate un dolce da gustare dopo un pasto principale. L'incontro tra il croccante della pasta fritta e il formaggio, insieme all'aroma irresistibile del miele, crea un'esperienza sensoriale unica.

Solitamente, viene servita con miele o zucchero. Questo dessert è molto apprezzato nei ristoranti, agriturismi, panifici e pastifici. Ora, con il prestigioso riconoscimento dell'IGP, la Seada ha raggiunto il massimo livello di protezione e valorizzazione delle produzioni alimentari nell'Unione Europea.

Per ottenere l'IGP, sono stati necessari quattro anni di impegno e cooperazione tra nove aziende produttrici. Tra queste, si annoverano La Casa della Nonna di Bolotana, il Laboratorio di Pasta Fresca e Pasticceria di Richard Marci di Cardedu, i pastifici Contini di Santa Giusta, Calitai di Cagliari, Antonio Cossu di Iglesias, I Sapori d'Ogliastra di Vito Arra a Lanusei, il panificio La Fornarina di Marco Orrù a Cagliari, il Biscottificio Demelas di Stintino e La Sfoglia d'Oro a Sassari.

La Seada diventa così il terzo prodotto sardo a fregiarsi del bollino giallo-blu dell'IGP, insieme all'Agnello Sardo e ai Culurgionis d'Ogliastra.

In tutta Italia, invece, la Seada è il sesto prodotto di pasta alimentare a ottenere questa denominazione, dopo la pasta di Gragnano, i maccheroncini di Campofilone, i cappellacci di Zucca, i culurgionis d'Ogliastra e i pizzoccheri della Valtellina. Un dato ancora più significativo è che la Seada è il terzo prodotto di pasta alimentare ripiena ad essere riconosciuto con l'IGP.

Oltre alla protezione del nome "Seada", l'IGP riconosce anche tutte le sue varianti linguistiche come Sebada, Sabadas, Seattas, Savadas e Sevadas. Questo riconoscimento è un risultato straordinario per il presidente del Comitato Promotore "Sebadas di Sardegna IGP", Franco Calisai, il quale sottolinea l'importanza dell'IGP come strumento di tutela per i consumatori e come salvaguardia dal tentativo di usurpare il nome di questo prodotto tradizionale.

In Sardegna, si stima che vengano prodotte annualmente circa 2 milioni di Seadas, pari a circa 1.600 quintali, generando un fatturato superiore a 2,5 milioni di euro. Il disciplinare dell'IGP permette alcune piccole varianti rispettando le tipicità territoriali delle materie prime e il valore dell'artigianalità. Vito Arra, membro fondatore del Comitato Promotore e rappresentante della CNA Ogliastra, afferma che questo riconoscimento è motivo di grande orgoglio per l'agroalimentare sardo e rappresenta una grande soddisfazione per l'intero territorio.

Con l'Indicazione Geografica Protetta, la Seada di Sardegna conquista una posizione di prestigio nell'universo culinario europeo, testimoniando l'eccellenza della tradizione gastronomica sarda e aprendo nuove opportunità per la promozione e la commercializzazione di questo autentico prodotto dell'Isola.

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Seadas sarde