Indiscusso patrimonio ambientale dell’intera Sardegna e d’Italia, le spiagge di San Teodoro si susseguono per gli interi 37 chilometri del litorale, rincorrendosi fra scogliere granitiche di rara bellezza e morbidi arenili di fine sabbia bianchissima, spesso concomitanti con zone umide dal grande interesse naturalistico.
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La cartina delle spiagge più belle di San Teodoro
a cura dell'Ufficio Turistico del Comune di San Teodoro
Le spiagge di San Teodoro si susseguono per gli interi 37 chilometri del litorale, rincorrendosi fra scogliere granitiche di rara bellezza e morbidi arenili di fine sabbia bianchissima, spesso concomitanti con zone umide dal grande interesse naturalistico.
Non vi sono spiagge a pagamento: tutte le spiagge sono libere. Delle 12 principali di San Teodoro, 3 di queste sono raggiungibili comodamente dal centro cittadino: la spiaggia La Cinta, la spiaggia di Cala D’Ambra e la spiaggia di Isuledda.
Considerato il notevole numero di sbocchi al mare non è difficile trovare una caletta o una spiaggia riparata dai venti predominanti, da quelle più grandi ed organizzate fino agli approdi isolati raggiungibili per mezzo di piccoli sentieri o addirittura solo via mare.
Praticamente qualunque spiaggia di San Teodoro può vantare bassi fondali e sabbia fine, assenza di correnti e di specie marine pericolose per l’uomo. Il posto ideale anche per le famiglie con bambini.
Ricordatevi però che la spiaggia è di tutti ed è un luogo da rispettare, per questo nei litorali più grandi e frequentati si trovano le staccionate in legno per il ripopolamento delle dune sabbiose e delle essenze vegetali endemiche. Nello spirito della salvaguardia ambientale, presso i litorali vi è l’obbligo del rispetto di alcune regole di fruizione riassunte in pannelli multilingue all’ingresso delle spiagge, per le quali si può fare riferimento alla Disciplina dell’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo.
Ricordate inoltre che quello che talvolta può sembrare un deposito di alghe di colore bruno presso la battigia è in realtà un sedimento del tutto naturale costituito del fogliame nastriforme della poseidonia oceanica (non si tratta di un’alga ma di una pianta acquatica), la quale costituisce un fondamentale bio - indicatore della qualità delle acque delle marine costiere: la sua presenza è garanzia di mare pulito e coste protette!
Le spiagge di San Teodoro fanno parte della riserva naturale dell’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo, dove il vero investimento è rivolto alla valorizzazione dell’ambiente e alla garanzia della qualità del mare e dei servizi.
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Ufficio Turistico del Comune di San Teodoro Sardegna - Italia
P.zza Mediterraneo, 1 07052 San Teodoro (SS)
Tel. +39 0784 865767 - +39 0784 851128
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Web: www.santeodoroturismo.it
Elenco Spiagge di San Teodoro
- Spiaggia Costa Caddu
Ci si arriva percorrendo la strada statale 125 direzione San Teodoro - Olbia verso sud, per poi svoltare a sinistra presso il bivio all’altezza della strada provinciale n°1.
Litorale all’estremo confine sud del comprensorio di San Teodoro (verso il comune di Budoni) oltre la spiaggia dell’Isuledda. Non vige più l’Area Marina ed è per questo consentita la pesca sportiva e le altre attività in mare previste e regolate dalla normativa nazionale. Si tratta di piccole calette a tratti sabbiose ma prevalentemente rocciose mai troppo angustiate da eccessiva pressione turistica, anche per via del lungo tratto di strada sterrata di accesso.
Ottimo punto per lo snorkeling. Offre nel suo immediato entroterra un percorso in sterrato molto interessante per gli appassionati di mountain bike e sul muro in pietra a secco che delimita il confine fra i due comuni, i resti di un piccolo nuraghe (la località è detta infatti Lu Naracu). - Spiaggia Isuledda
Ci si arriva percorrendo la strada statale 125 direzione San Teodoro - Olbia verso sud, per poi svoltare a sinistra presso il bivio all’altezza della strada provinciale n°1.
Un profilo incantevole di dune e ginepri secolari incorniciano un piccolo gioiellino a sud dell’abitato di San Teodoro, a contatto con un ampio laghetto salato in secca durante la stagione estiva. Il suo nome per intero è Punta dell’Isuledda, ed è effettivamente uno sperone (la punta) che chiude a sud lo specchio acqueo dell’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo. Sabbia fine e bassi fondali per tutta la spiaggia e scogli alle estremità di un certo rilievo per l’attività di snorkeling. - Spiaggia Cala d’Ambra
Ci si arriva dal centro cittadino prendendo la direzione che volge ad est, raggiungibile anche a piedi. Un lungo viale alberato attrezzato di panchine e ampi marciapiedi (vi è persino il calco della famosa roccia de la tartaruga di Cala Girgolu) conduce dal centro cittadino a Cala d’Ambra. Spiaggia ampia che richiama nei teodorini la memoria di stagioni ormai passate. Durante il XIX secolo bastimenti carichi di carbone provenienti dalle carbonaie di Monte Nieddu, lasciavano quella che esigenze di tipo turistico oggi riconoscono come Cala d’Ambra (non è il suo nome originale), diretti verso lidi lontani.
Altri toponimi della costa di Cala d’Ambra ne sono testimoni: lu Calboni, lu Bagnu di l’Omini, Rattulongu. Già, perché un tempo le spiagge erano separate: quelle per gli uomini e quelle per le donne. - Spiaggia La Cinta
Ci si arriva dalla strada statale 125 direzione San Teodoro - Olbia, quasi all’altezza del bivio principale di ingresso al paese di San Teodoro. Raggiungibile anche dal centro cittadino.
La spiaggia principale di San Teodoro dal fondale dolcemente degradante e completamente priva di scogli. Tre chilometri di dune di fine sabbia bianchissima dove trova dimora il ginepro, il giglio marino, l’elicriso affacciati su acque limpide e dal colore turchese brillante, con alle spalle la grande laguna di San Teodoro. Delimitata a nord dalla foce che collega la laguna con il mare aperto e a sud dai bracci frangiflutti del porto turistico in costruzione.
I teodorini hanno sempre usato frequentare la loro spiaggia più grande, anche in epoca pre - turistica, in occasione di eventi particolari legati all’anno agrario e nelle domeniche d’estate all’ombra della fitta vegetazione che avvolgeva tutta la zona. Oggi è il fiore all’occhiello di San Teodoro come risorsa turistica internazionale.
Grazie alla sua varietà naturale ed i suoi ambienti, questo lucente angolo di biodiversità sa coniugare il piacere del mare con il gusto dell'avventura delle piccole grandi esplorazioni, per ritagliarsi un piccolo angolo di mondo a propria misura.
Altro nodo di grande interesse sportivo ubicato all’incirca a metà del cordone dunale della spiaggia in un’area detta di la Fuchìtta, è la presenza della cosiddetta Kite Zone, ovvero un ampio specchio di mare (con presidio sulla spiaggia) totalmente destinato agli appassionati di kite surf, per godere in libertà e sicurezza della tavola a vela o anche per lezioni private. - Spiaggia Punt'Aldia
Ci si arriva percorrendo la strada statale 125 direzione San Teodoro - Olbia verso nord, per poi svoltare a destra verso Puntaldia al bivio presso la località Lu Fraili.
Vi si accede dal villaggio turistico di Puntaldia presso il quale è presente il porto turistico ed un campo da golf a 9 buche.
Il nome sta a significare la punta della guardia, dalla evidente valenza strategico - militare di tempi passati.
Il litorale presente presso la Punta di l’Aldia, inframmezzato da una brillantissima macchia mediterranea, è contiguo a nord con la spiaggia di Lu Impostu e a sud con la spiaggia La Cinta, dalla quale è separata dalla piccola foce della grande laguna di San Teodoro, detta la foca. Proprio lungo il versante sud, attraverso sentieri battuti fra le formazioni rocciose, è possibile spostarsi da una caletta all’altra. - Spiaggia Lu Impostu
Ci si arriva percorrendo la strada statale 125 direzione San Teodoro - Olbia verso nord, per poi svoltare a destra verso Puntaldia al bivio presso la località Lu Fraili.
Separata dalla spiaggia di Brandinchi solamente da un esile promontorio boscoso e molto simile a questa, ne condivide l’intensità dei colori delle acque limpidissime, le sabbie bianchissime e la vegetazione della fascia retrodunale allo stato di natura (vi si trovano persino piante di mimose). L’accesso alla spiaggia è preceduto da un ampio parcheggio e percorsa una breve discesa bisogna attraversare un piccolo guado dello stagno retrostante.
Nota anche come porto Brandinchi, la spiaggia di Lu Impostu almeno fino a tutto il secolo XVIII è stata teatro di nascosti traffici commerciali con l’entroterra; lo stesso toponimo tradotto dal dialetto gallurese significa “luogo dove si ammassano le cose”. - Spiaggia Cala Brandinchi
Ci si arriva percorrendo la strada statale 125 direzione San Teodoro - Olbia verso nord, per poi svoltare a destra al bivio presso la località Lutturai ed imboccare poi un percorso sterrato molto suggestivo.
Un autentico gioiello della costa di San Teodoro. Brandinchi può reggere il paragone con i paradisi della Polinesia per l’intensità e la brillantezza delle sue sfumature. Ai turisti è anche nota come piccola Tahiti. Bassi fondali, sabbia fine a ridosso di una pineta ed una consistente macchia di ginepri, cardo e giunchi. Decisamente indicata anche per le famiglie con bambini. Alle spalle della spiaggia adiacente alla splendida pineta il parcheggio organizzato con servizi in un perfetto angolo di natura.
La spiaggia di Brandinchi ha come orizzonte una spettacolare prospettiva che va dall’inconfondibile sagoma dell’isola di Tavolara a nord, all’isoletta chiamata isola Ruja ad est e alla punta Capicciolu a sud. Alle spalle, così come per molte altre spiagge del posto, vi è una zona lagunare che durante la stagione estiva è in secca.
Curiosità: le cronache narrano del passaggio di Giuseppe Garibaldi, il quale nell’ottobre del 1867 riuscito a sfuggire al blocco che stringeva Caprera, si imbarca dall’allora porto di Brandinchi per Piombino alla volta del Lazio per liberare Roma, in contrasto con lo stato pontificio. - Spiaggia Salina bamba e la baia di Salinedda
Ci si arriva percorrendo la strada statale 125 direzione San Teodoro - Olbia verso nord, per poi svoltare a destra al bivio presso la località Lutturai.
Come appare evidente dal nome, queste spiagge ubicate lungo l’affaccio a sud di Punta Coda Cavallo ed entrambe interessate da piccoli stagni sulla zona retrostante. Sono state in epoche neanche troppo lontane dei siti per la raccolta del sale marino, dal grande valore commerciale.
Oggi sono delle incantevoli calette sabbiose riparate e intercalate da conformazioni rocciose suggestive e con lo splendido scenario dell’isoletta detta Isola Ruia, servite da strutture ricettive importanti raggiungibili da Coda Cavallo.
La baia di Salinedda è fra l’altro testimone di naufragi che si perdono nei millenni. Alcune campagne di prospezione archeologica sottomarina negli anni ’90 hanno infatti riportato alla luce parte del fasciame di uno scafo databile fra il III ed il IV secolo d.C. e materiale di tipo ceramico come anfore ed altro. Per questioni di spazio non è stato possibile tirare in secco la nave (lunga più di 20 metri) la quale dopo accurati rilevi è stata nuovamente colmata dalla sabbia in fondo al mare, in attesa di essere “riscoperta”. - Capo Coda Cavallo
Ci si arriva percorrendo la strada statale 125 direzione San Teodoro - Olbia verso nord, per poi svoltare a destra al bivio presso la località Lutturai.
Ottimamente riparata dall’Ostro e dallo Scirocco, è l’estrema propaggine della terraferma protesa verso il Mar Tirreno. Affacciata sulle isole di Proratora, Molara e Tavolara, la spiaggia di Capo Coda Cavallo oltre allo splendido scenario offerto dal profilo delle isole, può vantare acque limpide e sabbia fine immersi nella macchia mediterranea. Pochi minuti di passeggiata e dal punto panoramico si domina interamente lo specchio acqueo delimitato dall’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo.
Quello stesso punto panoramico ospita le strutture ancora ottimamente conservate di un presidio militare risalente alla seconda guerra mondiale. Strategicamente importante per l’avvistamento delle forze aeree alleate per mezzo di apparecchiature come il famoso aerofono (un rudimentale radar basato sull’amplificazione dei suoni prodotti dai motori degli aerei). - Spiaggia Cala Suaraccia
Ci si arriva percorrendo la strada statale 125 direzione San Teodoro - Olbia verso nord, per poi svoltare a destra al bivio presso la località Lutturai.
Si tratta di un breve tratto di spiaggia incuneata a formare una baia deliziosa dalla sabbia fine, alle cui spalle la vegetazione mediterranea dei ginepri e lentischi è protagonista assoluta. Presso la cala vi è un piccolo pontile approdo dal quale salpano barconi in visita all’Area Marina.
Si affaccia su Cala Suaraccia uno dei primi rinomati complessi turistici di San Teodoro: Le Farfalle, per questo motivo la spiaggia viene chiamata anche "Spiaggia delle farfalle". - Spiaggia Punta Molara e Cala Ginepro
Ci si arriva percorrendo la strada statale 125 direzione San Teodoro - Olbia verso nord, per poi svoltare a destra al bivio presso la località Montipitrosu.
Una delle località più rinomate di San Teodoro, con l’orizzonte quasi interamente occupato dalle creste di Tavolara e dal profilo basso e regolare dell’isola di Molara. Piccolo paradiso naturalistico il cui litorale è costituito da piccole calette sabbiose e da placide scogliere granitiche raggiungibili attraverso sentieri naturali che collegano anche il villaggio turistico sul promontorio (dal quale si gode, come prevedibile, un panorama intensamente espressivo e seducente).
Attraversando la campagna marina per circa un kilometro in direzione sud, godendo di una splendida vista, si arriva alla incantevole Cala Ginepro… veramente una chicca dai colori del mare e del granito.
Il promontorio di Punta Molara ospita inoltre il Giardino della Macchia Mediterranea, momentaneamente non fruibile perché interessato da progetti di riqualificazione, ma certamente a breve riaperto. È anche detto giardino didattico perché è costituito, di fatto, da sentieri immersi fra le principali specie botaniche della macchia mediterranea fra i suoi colori e profumi con scorci e vedute realmente mozzafiato. - Spiaggia Cala Girgolu
Anche conosciuta come Cala Girgolu, ci si arriva percorrendo la strada statale 125 direzione San Teodoro-Olbia verso nord, per poi svoltare a destra al bivio presso la località Montipitrosu. Impossibile non visitare Cala Ghjlgólu… Immagina un continuo rincorrersi di calette candide e scogliere di granito rosa modellate in forme affascinanti, i profumi della macchia mediterranea e il turchese brillante delle acque trasparenti. Cala Ghjlgólu ti regala tutto questo e altre infinite suggestioni. Piccoli percorsi consentono di spostarsi da una caletta all’altra con lo sfondo della torreggiante isola di Tavolara e alle spalle una vegetazione da stato di natura.
Cala Ghjlgólu è anche il luogo della famosa conformazione granitica nota come il gallo di Gallura e la tartaruga, frutto dell’erosione eolica di millenni e deturpata quest’ultima in pochi minuti da mani incivili e di altre rocce cosiddette tafonate, ovvero appunto erose in cavità alveolari (tafoni) anche di notevoli dimensioni dagli stessi cristalli di quarzo del granito che, sbriciolati, ruotano vorticosamente trasportati dal vento e dall’azione dell’aria salmastra. Percorrendo la strada sterrata avvicinandoci alla spiaggia, già si gode di una vista imponente: l’isola di Tavolara si staglia imperiosa sul mare dai colori brillantissimi, lo stagno e la spiaggia di l’Aldia Bianca (la guardia bianca) sul confine con il vicino comune di Loiri Porto San Paolo. La macchia mediterranea di Cala Ghjlgólu nasconde inoltre residenze esclusive in stile mediterraneo celate fra le rocce granitiche, sapientemente realizzate anche in tempi non recentissimi.